La tendenza alla ricerca in palestra di movimenti “funzionali”, che in qualche modo simulino le attività del nostro quotidiano (sedersi, alzarsi, abbassarsi, coricarsi, rialzarsi, camminare, correre etc.), ci ha portato a dimenticare o trascurare tutti quegli ALTRI esercizi che non possiedono questa caratteristica.
Mi riferisco ai cosiddetti complementari, caratterizzati da uno schema motorio SEMPLICE guidato dalla macchina, multiarticolari (presse, lat machine, rowing) o monoarticolari (che si concentrano su una sola articolazione es: alzate laterali alla macchina, pectoral machine, pek dek etc.) in cui, a differenza di quelli funzionali, il nostro impegno a livello di sistema nervoso è richiesto solo nel generare il movimento senza curarci di elementi come traiettoria, coordinazione ed equilibrio.
Questi esercizi non dovrebbero mai mancare nel perfezionare una sessione di sala pesi ma soprattutto nell’allenamento di soggetti neofiti o alle prime armi. L’inserimento in una scheda di allenamento di esercizi su macchinari isotonici, infatti, non solo consentirà di produrre un volume di lavoro maggiore, ma permetterà anche di acquisire dei buoni livelli di forza aspecifica che sarà poi utilizzata in movimenti più complessi.
Il mio consiglio quindi, per chi si avvicina ai corsi come “functional tools”, “funzionale”, “masterclass kettlebell” “calistenichs" o è fermo con il proprio allenamento da un po’ di tempo, è quello di dedicare qualche settimana ad una fase di adattamento in sala pesi per riattivare quanto prima tutti i distretti muscolari. Ti servono altri consigli, passa a trovarmi a Corpea  PRENOTA ORA UNA LEZIONE di Prova GRATUITA 
Enrico Bomboletti
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